Se c’è una cosa che non si può rimproverare alle Compagnie di Assicurazioni, è il fatto di essersi annoiate in questa pandemia. Avendo risparmiato un trilione di soldi per la momentanea sospensione dei sinistri a causa del pressoché totale inutilizzo delle auto alla prima ondata, e l’attuale parziale utilizzo, hanno pensato bene che era il momento buono per dare un’altra strizzatina all’odioso artigiano che ancora si ostina a voler lavorare alle proprie condizioni e non a quelle da loro imposte.

Con l’ultima iniziativa in ordine di tempo infatti, alcune compagnie hanno pensato bene di inviare le proprie truppe a setacciare ogni carrozzeria non fiduciaria allo scopo di classificarle e decidere (leggi ridurre) il loro costo orario aziendale e dunque la tariffa di manodopera applicata.

http://www.ilcarrozziere.it/blog/2020/11/inammissibili-le-indagini-peritali-sulle-strutture-delle-carrozzerie/

Anche qui però non si sono smentite. Per fare questa operazione hanno puntato al risparmio chiedendo alle loro reti peritali (non oso pensare a quanto ammonti la ricompensa ma un’ideina me la sono fatta) e non a professionisti molto costosi come per esempio facciamo noi per far calcolare la tariffa corretta, di raccogliere una serie di dati che poi buttati in un loro programmino farà magicamente, suppongo, una tariffa inferiore a quella applicata.

Già me li vedo questi periti che con la macchina fotografica in una mano e con il metro nell’altra per determinare entità e compatibilità di un auto sinistrata (unico motivo per il quale hanno l’autorizzazione ad entrare nelle nostre aziende), in mezzo alle classiche domande sul tempo e sul campionato di calcio buttarne lì altre a caso del tipo “non ti ho mai chiesto quanti metri quadri ha il tuo capannone” o “ma con questo Covid, siete sempre in 6 a lavorare?” o “ma poi le lampade alla cabina le avete cambiate con quelle a led?” e via discorrendo fino al completamento del professionalissimo questionario, dando per scontato che in qualsiasi altra forma venisse richiesto non riceverebbe risposta da alcun riparatore indipendente.

Il tutto per arrivare a “dimostrare” che la nostra tariffa per le Compagnie non è corretta e che ci pagheranno in base a quella da loro ricalcolata. E qui, per la prima volta, non sono d’accordo con la nostra associazione Federcarrozzieri che da anni si batte per la nostra indipendenza e professionalità e che vede questa operazione verità come una minaccia anziché come un’opportunità.

Ma vi rendete conto di che cosa significherebbe se passasse davvero il concetto che chi deve pagare PUO’ decidere a quanto farlo??? Una rivoluzione totale! Sarebbe finalmente il raggiungimento della VERA libertà.

Immaginate di andare dal parrucchiere, quello vi chiede sedici euro per shampoo e taglio e voi sventolando la sentenza “liberi tutti” gliene date 10 uscendo con un bel sorriso: “tenga pure il resto”.

Andate al supermercato e quando lo scontrino vi sembra troppo lungo raccontate al cassiere che avete controllato gli scaffali e vi sono sembrati un po’ usurati e che avete visto un dipendente in meno rispetto all’ultima volta, per cui gli lasciate quello che avete deciso di spendere.

Andate a Gardaland con i bambini e gli dite che sono secoli che vedete quelle giostre per cui al massimo gli lasciate un’offerta.

Andate al ristorante per una bella cena di pesce fresco e gli lasciate i soldi che avreste speso al McDonald con la scusa che…beh, inventatevi qualcosa!

E infine, finalmente, passate a pagare l’assicurazione e con sguardo beffardo iniziate a fissare il bancone…le scrivanie…la calcolatrice…i computer facendo finta di contare con il pensiero fino a quando l’agente non vi dirà rassegnato: “ho capito, la sua polizza è gratis!”